Oggi mi sono alzata all´alba e sono rimasta a meditare mentre prendevo un thè ricostituente.
Pensavo come la vita ci acompagna nella sua grande e longa pazienza, finchè
ognuno segua ad aggiustarsi all´invito dei disegni di Dio, al caldo frisson dei suoi sogni e alle
condizioni dei suoi propri limiti.
La la vita segue così, come una madre che
prende suo figlio al collo per l´allatamento, poi lo immerge nell´acqua
riscaldata con profumo di fiori e lo avvolge in soavi tessuti felpati nei
collori della brezza al sole mattinale. Anche una madre impoverita – quando
ancora gli sia possibile regolare le carenze dell´avere al suo intenso amore
materno – acarezza il suo figlio nel
calore del suo corpo, mente gli allimenta dal latte ancora possibile.
lI tempo segue a portare paziente la vita del
bambino e, nei nostri giorni, gli permette persino la carezza delle longhe mani
paterne, come una culla di sostegno e di
cura. Piano piano il bambino sibbilla i
suoni iniziali delle sue parole e vede i collori del mondo al suo intorno – una
polverella di luce ed ombre, collori e toni, a imparare che i chiariscuri fanno
anche parte del paesaggio e del vivere.
Il ritmo del canto materno e la musicalità
delle sue parole sono l´annuncio di una presenza
accarezzante e piena e gli parlono del sapore dell´amore. Le sue prime
parole sono come versi compassati e indecifrabilli nell´aventura della
comunicazione e, intanto, il pianto si torna la migliore espressione delle sue
prime necessità.
Si passano giorni e giorni, notte insone,
interminabili tempi di dormire e di sognare fincchè il bambino riesca a fare
l´accomodamento delle sue prime impressioni
e possa consolidare un lastro personale della memoria sensitiva
dell´amore. E qui, il bene che può fare la presenza del padre – una presença
attenta e materna – nello scambio dei genitori
nel duro servizio della creazione che nei tempi passati era affidato soltanto
alle donne.
Nello svolgersi della crescita, anche la carezza
dei nonni e degli zii, degli amici e dei vicini portano il bambino a scoprire
diversi mondi.
I vicini... Stiamo vivendo un tale coltivo dello individualismo – in modo particolare nelle classi media e alta – che i vicini hanno lasciato di essere una presenza ammabile ed utile nella educazione dei bambini, eppure nella convivenza sociale degli adulti, sempre così salutare.
I vicini... Stiamo vivendo un tale coltivo dello individualismo – in modo particolare nelle classi media e alta – che i vicini hanno lasciato di essere una presenza ammabile ed utile nella educazione dei bambini, eppure nella convivenza sociale degli adulti, sempre così salutare.
È estremamente importante al processo educativo
dei bambini e dei giovani la convivenza frequente con i figli di amici e
famigliari della stessa età. La scuola certamente fa la sua parte nella
dinamica della socializzazione, ma le gitte delle fine settimane e le visite
fra amici e famigliari gerano delle opportunità educative di grande importanza.
Così, nel cammino dell´apprendistato i bambini e i giovani possono contare con una
vita piena di pazienza, ad offrirgli del tempo da apprendere di più, da
cambiare e da crescere come persone giovevole,
solidale e apperte all´altro.
Gli altri, quelli che hanno fatto già una lunga
giornata, hanno pure loro imparato la pazienza di svegliare ogni giorno ringraziando
alla vita perchè ancora possono contemplare la crescita dei bambini, vedere i
figli maturare, poter gioire davanti ad ogni aurora e edificarsi al declinio del sole, sognare ai chiari
di luna oppure scegliere la stella che potrà essere la sua, quando si sarano andati...
perchè si possa spiegare ai nipottini
curiosi che ora la nonna, o il nonno vivono lì, nel cuore di Dio, a riposare in pace.Crediti delle immagini:
1. L´alba - camposdetrigo.GareKing.FB.com
2. "Ritiranti" (della siccità) - Abelardo do Hora - foto in una esposizione a Recife - Brasile.
3. Nonna e nipote - foto dell´archivio personale.
4. Arc In Ciel - Foto di Julieta Leite - Archivio personale.
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