Vanise Rezende - clique para ver seu perfil

LA PAZIENZA DELLA VITA

25 outubro, 2014

Oggi mi sono alzata all´alba e sono rimasta  a  meditare mentre prendevo un thè ricostituente. Pensavo come la vita ci acompagna nella sua grande e longa pazienza, finchè ognuno segua ad aggiustarsi all´invito dei disegni di Dio, al caldo frisson dei suoi sogni e alle condizioni dei suoi propri limiti.
La la vita segue così, come una madre che prende suo figlio al collo per l´allatamento, poi lo immerge nell´acqua riscaldata con profumo di fiori e lo avvolge in soavi tessuti felpati nei collori della brezza al sole mattinale. Anche una madre impoverita – quando ancora gli sia possibile regolare le carenze dell´avere al suo intenso amore materno –  acarezza il suo figlio nel calore del suo corpo, mente gli allimenta dal latte ancora possibile.
lI tempo segue a portare paziente la vita del bambino e, nei nostri giorni, gli permette persino la carezza delle longhe mani paterne, come una culla  di sostegno e di cura.  Piano piano il bambino sibbilla i suoni iniziali delle sue parole e vede i collori del mondo al suo intorno – una polverella di luce ed ombre, collori e toni, a imparare che i chiariscuri fanno anche parte del paesaggio e del vivere.
Il ritmo del canto materno e la musicalità delle sue parole  sono l´annuncio di una  presenza  accarezzante e piena e gli parlono del sapore dell´amore. Le sue prime parole sono come versi compassati e indecifrabilli nell´aventura della comunicazione e, intanto, il pianto si torna la migliore espressione delle sue prime necessità.
Si passano giorni e giorni, notte insone, interminabili tempi di dormire e di sognare fincchè il bambino riesca a fare l´accomodamento delle sue prime impressioni  e possa consolidare un lastro personale della memoria sensitiva dell´amore. E qui, il bene che può fare la presenza del padre – una presença attenta e materna  – nello scambio dei genitori nel duro servizio della creazione che nei tempi passati era affidato soltanto alle donne.

Nello svolgersi della crescita, anche la carezza dei nonni e degli zii, degli amici e dei vicini portano il bambino a scoprire diversi mondi. 
I vicini... Stiamo vivendo un tale coltivo dello individualismo  –  in modo particolare nelle classi media e alta – che i vicini hanno lasciato di essere una presenza ammabile ed utile nella educazione dei bambini,  eppure nella convivenza sociale degli adulti, sempre così salutare.
È estremamente importante al processo educativo dei bambini e dei giovani la convivenza frequente con i figli di amici e famigliari della stessa età. La scuola certamente fa la sua parte nella dinamica della socializzazione, ma le gitte delle fine settimane e le visite fra amici e famigliari gerano delle opportunità educative di grande importanza.  
Così, nel cammino dell´apprendistato i bambini e i giovani possono contare con una vita piena di pazienza, ad offrirgli del tempo da apprendere di più, da cambiare e da crescere come persone  giovevole, solidale e apperte all´altro.
Gli altri, quelli che hanno fatto già una lunga giornata, hanno pure loro imparato la pazienza di svegliare ogni giorno ringraziando alla vita perchè ancora possono contemplare la crescita dei bambini, vedere i figli maturare, poter gioire davanti ad ogni aurora e edificarsi al declinio del sole, sognare ai chiari di luna oppure scegliere la stella che potrà essere la sua, quando si sarano andati... perchè si possa spiegare ai nipottini curiosi che ora la nonna, o il nonno vivono lì, nel cuore di Dio, a riposare in pace.

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Crediti delle immagini:

1. L´alba - camposdetrigo.GareKing.FB.com

2. "Ritiranti" (della siccità) - Abelardo do Hora - foto in una esposizione a Recife - Brasile.
3. Nonna e nipote - foto dell´archivio personale.
4. Arc In Ciel - Foto di Julieta Leite - Archivio personale.









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