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NATALE - UN PREPARATIVO PER L'ANNO NUOVO

18 dezembro, 2019

Ho ricevuto da una cara amica brasiliana, che vive in Messico, un video con un dialogo informale di un allievo di medicina col suo professore, Dott. Michael Ellis DeBakey - uno dei più importanti chirurghi cardiovascolare del mondo, pioniere nelle chirurgie di ponti coronarie. Ha ricevuto diversi premi internazionali. Nacque in Lake Chrles (Stati Uniti), nel 1908. Figlio di immigranti libanesi, il suo nome di origine era Michel Dabaghi. È morto nel 2008, poco prima di compiere 100 anni.

Fino alla fine della vita DeBakei si è dedicato alla educazione scientifica e umana dei suoi allievi. Ancora studente di medicina, nel 1932, ha inventato una bomboletta che si tornò un componente fondamentale dei respiratori artificiali. Così ha iniziato l’era delle chirurgie a cuore aperto.

Le sue parole, dette in forma colloquiale, esprimono perle di sapienza di certo imparate nella sua vita longeva. E potranno illuminare quelli che desiderano  imparare altre forme di vivere e di relazionarsi.

Come la prossimità del Natale e dell’Anno Nuovo significa, per alcuni, una festa di apertura alla riflessione – e il desiderio di cambiare per meglio – io semplicemente riproduco le sue parole. Chissà possono essere utili ai ai giovani, mediani e vecchi, e anche a quanti, come me, che hanno superato la casa degli ottant’anni.

Questo testo è stato pubblicato anche in portoghese e spagnolo.

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   BISOGNA MORIRE VIVENDO NO 

                                         VIVERE MORENDO
                          

“Ho sempre detto che l’essere umano deve lavorare fino alla morte. E questo è molto importante. Quale sarebbe la differenza? È necessario lavorare l’intensità. E, piano piano, vai diminuendo l’intensità. Devi ridurre l’intensità.”

Quando aveva 98 anni DeBaker andava tutti i giorni all’ospedale, per osservare i suoi allievi nelle chirurgie con il cuore aperto. Però quello che più gli piaceva era andar il giorno dopo all’unità intensiva, per visitare quelli che stavano nel postoperatorio.  

Lui diceva:

   Sai, io sono stato nella tua chirurgia – questo era importante per loro.

   Oggi sono molto contento, vedo che stai bene!

I malati commentavano:

   Vedi, il dottore Michael De BeKey… Come fa, alla sua età, per continuare venendo all’ospedale?

Uno di loro ha risposto: – È che lui non potrà morire, le persone hanno bisogno di lui.

   Vedete, – diceva lui  "Nella vita è importante sapere questo: abbiamo               bisogno di percepire che siamo utili agli altri”.

E ci spiegava:

  "Vedo che le persone prendono la depressione, oppure accelerano la morte sempre che si sentono esclusi, forse per l’età. Ma siamo noi stessi che ci autoescludiamo. Però si dovrebbe sempre cercare di continuare a fare ciò che ci innamora. 

  Ripeto: cercando di appoggiare la società civile, di aiutare a svolgere meglio il tuo mestiere, e di contribuire per sviluppare quello che ti dà più piacere. Forse non si riesce più dare consulenza a sete imprese, allora si fa due... E si segue così. Oppure si fa come faccio io – a 98 anni sono consulente di una sola impresa. Bisogna bassare l’intensità, però facendo ciò che ci dà piacere”.

“Credo che ci sono seri umani che muoiono a 60 anni e li seppelliamo a 80. Perché loro si escludono da sé stessi. Ma non bisogna entrare in queste statistiche.


Bisogna morire vivendo. No vivere morendo. 

                   Perché ci sono quelli che vivono morendo.


Dio ci dà a tutti le possibilità di cercare coraggio. Così, cercano di fare quello che gli piace e seguono avanti. E seguono donando valore a quello che amano e continuano così, fino alla morte. Niente più…

Ripeto ancora: quando non è più possibile fare come prima, diminuite l’intensità, e sarete felici. Chi ha paura della morte è l’egoista. Quell’uomo oppure quella donna che non ha mais pensato negli altri. Non vogliono morire… perché tutto si muove intorno a loro. Per questi tutto finisce con la morte. Non saranno come quelli che hanno lasciato un rastro al servizio degli altri.

Per questi, tutto finisce con la morte. Non saranno come quelli che hanno lasciato le loro tracce al servizio degli altri.”

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Fonte del texto: Libera versione dal registro in spagnolo.

Chiedo scusa degli sbagli di linguistica in questa versione italiana. Sento di aver perso molto del poco che sapevo di questo idioma che amo tanto! Ormai, ho già superato gli ottanta anni. Ma l’amore è lo stesso per questo idioma e per l'Italia,dove ho fatto la mia formazione in giornalismo.

                      
Credito d’imagine:

      1. Professore Dott. Michael Ellis DeBakey - www.pt.wikipedia.org.jpg 
     
     2. Lia da Itamaracá e Elza Soares - La "ciranda" nel carnevale, a Recife - Brasile


Nota: Le immagini che riproduciamo appartengono ai suoi rispettivi autori. Se qualcuno di loro no satano d'accordo con la sua riproduzione in questo spazio, lo preghiamo di comunicarci facendo un  commento in questo sito.


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