Oggi passiamo dal poema/ommaggio dedicato al Dio Amore, a un valore fra i più avversi al profondo sentimento dell´amore: la ipocrisia – un´atittudine che viene a dimostrare il contrario di quello che sente una persona che dissimula la sua vera personalità e finge la sua vera naturaleza. Sono proprio queste le carateristiche della persona finta, falsa e simulata.
“Contro questa ipocrisia ci mette in guardia Papa
Francesco”, dice il giornalista Marco
Dotti (i)
in un articolo pubblicato in Vita.it nel 31 ottobre
scorso, del quale seguono i registri più incisivi con
i suoi commenti su quanto ha affermato il papa:
in un articolo pubblicato in Vita.it nel 31 ottobre
scorso, del quale seguono i registri più incisivi con
i suoi commenti su quanto ha affermato il papa:
Il legalismo è tra le forme più abiette di
ipocrisia. Simula virtù e giustizia nella forma vuota della legge.
Il legalismo è lettera senza spirito che non discerne, ma annega ogni richiesta di cura e di amore nel silenzio. Lo stesso silenzio dei farisei di cui parla il Vangelo di Luca 14, 1-6. Contro questa ipocrisia ci mette in guardia Papa Francesco.
C'è la strada della legge e c'è quella della giustizia. Non sono uguali. L’amore per la legge non è vero amore, ma qualcosa che assomiglia all’idolatria. E forse lo è. Antepone la legge all’amore. Antepone la legge all’uomo. Antepone la legge a Dio. E il silenzio ipocrita dei farisei, dinanzi a un malato che, con dignitosa umiltà, chiede cura è il più eloquente dei segni. È “ipocrisia”, etimologicamente “simulazione di una virtù”.
Il legalismo è lettera senza spirito che non discerne, ma annega ogni richiesta di cura e di amore nel silenzio. Lo stesso silenzio dei farisei di cui parla il Vangelo di Luca 14, 1-6. Contro questa ipocrisia ci mette in guardia Papa Francesco.
C'è la strada della legge e c'è quella della giustizia. Non sono uguali. L’amore per la legge non è vero amore, ma qualcosa che assomiglia all’idolatria. E forse lo è. Antepone la legge all’amore. Antepone la legge all’uomo. Antepone la legge a Dio. E il silenzio ipocrita dei farisei, dinanzi a un malato che, con dignitosa umiltà, chiede cura è il più eloquente dei segni. È “ipocrisia”, etimologicamente “simulazione di una virtù”.
(...) Commentando
il Vangelo del giorno, Papa Francesco ha
espresso il proprio disappunto per quei “cristiani ipocriti” che scelgono la
strada del legalismo e se ne servono per chiudere quelle porte che solo la
giustizia – che ha un’anima, non unicamente una forma – può riaprire. (...)
Ma ‘chi è più importante? – chiede il Papa - Il quarto Comandamento o il Tempio?’.”
Prossegue Papa
Francesco: “Questa strada di vivere
attaccati alla legge, li allontanava dall’amore e dalla giustizia. Curavano la
legge, trascuravano la giustizia. Curavano la legge, trascuravano l’amore.
Erano modelli: erano i modelli. E Gesù per questa
gente soltanto trova una parola: ipocriti. Da una
parte, vai in tutto il mondo cercando proseliti: voi
cercate. E poi? Chiudete la porta. Uomini di
chiusura, uomini tanto attaccati alla legge,
alla lettera della legge, non alla legge, ché
la legge è amore; ma alla lettera della legge,
che sempre chiudevano le porte della
speranza, dell’amore, della salvezza …
Uomini che soltanto sapevano chiudere”.
Erano modelli: erano i modelli. E Gesù per questa
gente soltanto trova una parola: ipocriti. Da una
parte, vai in tutto il mondo cercando proseliti: voi
cercate. E poi? Chiudete la porta. Uomini di
chiusura, uomini tanto attaccati alla legge,
alla lettera della legge, non alla legge, ché
la legge è amore; ma alla lettera della legge,
che sempre chiudevano le porte della
speranza, dell’amore, della salvezza …
Uomini che soltanto sapevano chiudere”.
“Il
cammino per essere fedeli alla legge, senza trascurare la giustizia, senza
trascurare l’amore” – ha proseguito il Papa citando la Lettera di San
Paolo ai Filippesi – “è il cammino inverso: dall’amore
all’integrità; dall’amore al discernimento; dall’amore alla legge”:
“Questa
è la strada che ci insegna Gesù, totalmente opposta a quella dei dottori della
legge. E questa strada dall’amore alla giustizia, porta a Dio. Invece, l’altra
strada, di essere attaccati soltanto alla legge, alla lettera della legge,
porta alla chiusura, porta all’egoismo. La strada che va dall’amore alla
conoscenza e al discernimento, al pieno compimento, porta alla santità, alla
salvezza, all’incontro con Gesù.
Invece, l´altra strada porta all’egoismo, alla superbia di sentirsi giusti, a quella santità fra virgolette delle apparenze, no? Gesù dice a questa gente: ‘Ma, a voi piace farvi vedere dalla gente come uomini di preghiera, di digiuno …’: farsi vedere, no? E per questo Gesù dice alla gente: ‘Ma, fate quello che dicono, ma non quello che fanno’ ”.
Invece, l´altra strada porta all’egoismo, alla superbia di sentirsi giusti, a quella santità fra virgolette delle apparenze, no? Gesù dice a questa gente: ‘Ma, a voi piace farvi vedere dalla gente come uomini di preghiera, di digiuno …’: farsi vedere, no? E per questo Gesù dice alla gente: ‘Ma, fate quello che dicono, ma non quello che fanno’ ”.
Queste – osserva il Papa – “sono
le due strade e ci sono piccoli gesti di Gesù che ci fanno capire questa strada
dall’amore alla piena conoscenza e al discernimento”. Gesù ci prende per mano e
ci guarisce:
“Gesù
si avvicina: la vicinanza è proprio la prova che noi andiamo sulla vera strerché è proprio la strada che ha scelto Dio per salvarci: la vicinanza. Si
avvicinò a noi, si è fatto uomo. La carne: la carne di Dio è il segno; la carne
di Dio è il segno della vera giustizia. Dio che si è fatto uomo come uno di
noi, e noi che dobbiamo farci come gli altri, come i bisognosi, come quelli che
hanno bisogno del nostro aiuto”.
“La
carne di Gesù” – afferma il Papa - “è il ponte che ci avvicina a Dio
… non
è la lettera della legge: no! Nella carne di Cristo, la legge ha il pieno compimento”
ed “è
una carne che sa soffrire, che ha dato la sua vita per noi”. “Che
questi esempi, questo esempio di vicinanza di Gesù, dall’amore alla pienezza
della legge – ha concluso Papa Francesco - ci aiutino a mai scivolare
nell’ipocrisia: mai. E’ tanto brutto, un cristiano ipocrita. Tanto brutto. Che
il Signore ci salvi da questo!”
i http://www.vita.it/societa/papa-francesco-che.html (31/10/2014)
Crediti delle immagini:
1 - "O homem amarelo"(1915) - Anita Mafalti - Colezione Arti Visuali dell´Istituto di Studi Brasiliani - USP-SP (Brasile).
2 - O fariseu - www.imagensbíblicas.com.br
3 - "A estudante" (1915) - Anita Mafalti - Museu di Arte di San Paolo Assis Chateaubriand - Reproduzione fotografica di Romulo Fialdine.
4 - Cadeado - arquivo fotográfico do blog.
5 - Imagine fotografica africana rappresentativa del movimento UBUNTU.
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