Mi sono messa a pensare quel che avrei detto se qualcuno mi domandassi la
stessa cosa. Ed ho subito compreso che sarei tornata alla mia adolescenza
intera – e a tutta la gioventù che ho lasciata indietro nel volo degli anni –
rivivendo giorno a giorno quello che ho fatto allora. Ci sono molti momenti che
ricordo vivamente, siano quelli più allegri oppure tristi, e li porto in cuore come un dono prezioso della vita.
Perché mi sento così sicura di ciò? Ho 79 da completare quest´anno. La mia
vita non è stata perfetta e neppure gli eventi – nelle sue diverse fasi – sono
stati sempre belli, oppure brillanti come forse sarebbe stato
possibile viverli. Comunque, so che sono stati momenti da esercitare un apprendistato
su quanto avrei affrontato più tarde… Innumeri e sinceri tentativi di aggiustare il vivere ai tanti sogni.
Erano tante di quelle gioie che ancora le rivivo nella memoria radiosa di
un tempo fugace! I giochi con altre bambine, alla scuola – oppure davanti a
casa mia – erano i momenti più attesi.
Si giocava all´aperto anche sotto
la pioggerella… E si giocavano pure le emozioni di correre dentro un sacco, le
une accanto alle altre, di saltare con la corda in su e giù, di cantare e danzare in circolo…
I maschi ora si stavano ai nostri giochi ora facevano da sé, a
seconda del momento. Persino i brevi tempi di quando la mamma mi prendeva a
sculacciata, mi viene in mente quale un apprendistato di intrepidezza, a
presentarle le mani stese, ferme, senza voler farla vedermi le lacrime.
Ester, la mamma, era una donna soave e piena di cure. E specialmente forte,
a governare quella casa lunga e spaziosa ed a guardare sete figli.
Poi, uno alla volta è stato portato – le quattro donne e i due fratelli maschi (perché uno se ne è andato presto) – a vivere nell´internato, fuori della
nostra città.
Erano i tempi in cui per studiare all´università era necessario essere benestanti (un po' quasi come ci si trova ora, in Brasile, se le cose
continueranno come pretende un governo illegale e temerario).
Ai quindici anni ho fatto la scoperta dell´Azione Cattolica, un movimento di origine francese che ha avuto grande influenza nella vita dei giovani, dagli
anni sessanta fino alla dittatura militare. Sono stati gli amici della Azione
Cattolica che mi hanno persuaso a studiare a Recife, ospite in una pensione per giovane universitarie.
Più tarde ho fatto la difficile scelta tra un´amore
adolescente – che maturava nel desiderio di formare una famiglia – e una
vocazione natta dalla spiritualità disseminata da Chiara Lubich (*), che mi ha fatto trovare
una famiglia più grande, sparsa in tutto il mondo, nell´intento di lavorare per
l´unità di tutti. Così ho fatto le mie scelte e dopo un congresso, in Europa,
promosso dal Movimento dei Focolari, ho deciso di rimanervi, trovandomi una borsa
di studio a Roma.
Gli sbagli? Un passo per un migliore apprendistato, o per rinnovare la scelta.
Oggi ancora cerco di imparare, specialmente dai più giovani, dalle figlie che amo tanto, dagli amici indispensabili. Così mi trovo a
rivisitare la vita ed i sogni che non scarseggiano mai. Si, i sogni continuano
ad insistere in ricerca di una vita più serena, più semplificata, e più sobria. E nel lavoro per il dialogo e il bene comune.
Percepisco che la vita non lascia di chiedermi nuovi passi, perché dalla
sua Fonte ho ricevuto una misura piena e trasbordante.
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(*) Cf. www.movimentodosfocolares.org
Crediti immagine:
1. Achivio privato – immagine del blog.
2. Giocchi
dell´infanzia - www.rioeduca.net
4. Passeggio
sugli alberi… a 71 anni - Campos
de Jordão - São Paulo - Brasile.
Nota: Le immagine qui pubblicate hanno i suoi autori. Se qualcuno possiede i diritti di una di queste e desidera che sia rimossa da questo spazio, per favore si diriga a : vrblog@hotmail.com
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