Mi sono messa a pensare quel che avrei detto se qualcuno mi domandassi la
stessa cosa. Ed ho subito compreso che sarei tornata alla mia adolescenza
intera – e a tutta la gioventù che ho lasciata indietro nel volo degli anni –
rivivendo giorno a giorno quello che ho fatto allora. Ci sono molti momenti che
ricordo vivamente, siano quelli più allegri oppure tristi, e li porto in cuore come un dono prezioso della vita.
Perché mi sento così sicura di ciò? Ho 79 da completare quest´anno. La mia
vita non è stata perfetta e neppure gli eventi – nelle sue diverse fasi – sono
stati sempre belli, oppure brillanti come forse sarebbe stato
possibile viverli. Comunque, so che sono stati momenti da esercitare un apprendistato
su quanto avrei affrontato più tarde… Innumeri e sinceri tentativi di aggiustare il vivere ai tanti sogni.

Si giocava all´aperto anche sotto
la pioggerella… E si giocavano pure le emozioni di correre dentro un sacco, le
une accanto alle altre, di saltare con la corda in su e giù, di cantare e danzare in circolo…
I maschi ora si stavano ai nostri giochi ora facevano da sé, a
seconda del momento. Persino i brevi tempi di quando la mamma mi prendeva a
sculacciata, mi viene in mente quale un apprendistato di intrepidezza, a
presentarle le mani stese, ferme, senza voler farla vedermi le lacrime.
Ester, la mamma, era una donna soave e piena di cure. E specialmente forte,
a governare quella casa lunga e spaziosa ed a guardare sete figli.
Poi, uno alla volta è stato portato – le quattro donne e i due fratelli maschi (perché uno se ne è andato presto) – a vivere nell´internato, fuori della
nostra città.
Erano i tempi in cui per studiare all´università era necessario essere benestanti (un po' quasi come ci si trova ora, in Brasile, se le cose
continueranno come pretende un governo illegale e temerario).

Più tarde ho fatto la difficile scelta tra un´amore
adolescente – che maturava nel desiderio di formare una famiglia – e una
vocazione natta dalla spiritualità disseminata da Chiara Lubich (*), che mi ha fatto trovare
una famiglia più grande, sparsa in tutto il mondo, nell´intento di lavorare per
l´unità di tutti. Così ho fatto le mie scelte e dopo un congresso, in Europa,
promosso dal Movimento dei Focolari, ho deciso di rimanervi, trovandomi una borsa
di studio a Roma.
Gli sbagli? Un passo per un migliore apprendistato, o per rinnovare la scelta.
Oggi ancora cerco di imparare, specialmente dai più giovani, dalle figlie che amo tanto, dagli amici indispensabili. Così mi trovo a
rivisitare la vita ed i sogni che non scarseggiano mai. Si, i sogni continuano
ad insistere in ricerca di una vita più serena, più semplificata, e più sobria. E nel lavoro per il dialogo e il bene comune.
Percepisco che la vita non lascia di chiedermi nuovi passi, perché dalla
sua Fonte ho ricevuto una misura piena e trasbordante.
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(*) Cf. www.movimentodosfocolares.org
Crediti immagine:
1. Achivio privato – immagine del blog.
2. Giocchi
dell´infanzia - www.rioeduca.net
4. Passeggio
sugli alberi… a 71 anni - Campos
de Jordão - São Paulo - Brasile.
Nota: Le immagine qui pubblicate hanno i suoi autori. Se qualcuno possiede i diritti di una di queste e desidera che sia rimossa da questo spazio, per favore si diriga a : vrblog@hotmail.com
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