Il corso della vita non imbroglia il tempo e nemmeno le sue fase, ne
segue il calendario fastidioso che sempre rimette all´Anno Nuovo ed al
Carnevale, la Quaresma e la Pascoa, l´Inverno al Sud brasiliano, la Festa di San
Giovanni al Nordeste ed il “Círio de Nazaré” allo stato del Pará...
L´imprevedibile viene senza consiglio
e non segue l´orologio, nemmeno quello del cuore. Il vivere bisogna di sorprese
ed i giorni non si ripetono anche se sembrano uguali: ci sono quelli da
festeggiare, altri solo da attendere, quelli che scivolono nelle ore che non si
sa bene come si sono andate, quelli che ritardono a passare e quelli che
restano collati alla memoria, incorniciando in tutti i paesaggi il sentimento
che c´è stato e che sempre rimane quale fu.
Basta una soave aria a tocarci il viso, la sensazione di una certa
canzone, una pietra trovata sulla strada, una foglia che cade, un bottone che
si appre in fiore, la fotografia dimenticata nel libro, un ricordo
innavertito... E il tempo viene subito reinventato, si torna reversibile nella memoria
dell´affetto, sistemandosi sull ´oggi come le robe del cuore.
E così c´è stato. Bastò darmi il tempo e la permissione per sentirmene partita... A prendere il latte alla mungitura con il cioccolato... A gioccare con altre bambine sulle vie della città... A sedermi per terra attorno alle castagne sulle brace... A sentire le storie spaventevole del mio nonno scherzoso... Ed a correre dietro i pagliacci con le gambe di legno... Mentre il mio babbo lavora scrivendo in grandissimi libri, con i registri di nascita e delle terre del luogo; e la mia mama segue nella musicalità della cucitrice, facendo vestiti per i sete figliogli. Chi non obedisce resterà nella stanzetta, senza il dolce di latte, né di cocco, né di manioca!
La cucina grande di forno a carvone con gli atrezzi di argila e di legno...
La casa pulita... E le due Marie a pensare a tutto: Maria Grande al buon
maggiare e l´altra Maria a prendere cura dei bambini, portandoli a passeggiare!
Il giorno della fiera la città in festa: i cavalli e gli asini smontati
sotto gli alberi; nelle stuoia di paglia per terra, le bambole di stoffa, gli utensili
di argilla, le fionde, le piccole palle in vetro, i vassoi con dolci di cocco,
lecca-lecca e il zucchero filato. E la musica di Luiz Gonzaga suonata nella
zabumba della città. I prodotti della terra riempivano la varanda portati dagli
agricoltori per ringraziare i favori del mio padre: angurie e mango, fagiolino manioca zucca e patate;
anacardi e umbus, mazzi di banane ed una grande abbondanza ...
Abbondanza di gioia come ai giorni di Pascoa o di Natale! Le cure della mia
madre come si durassero per tutta la vita! Il zelo del mio padre come se mai
dovessero mancare!
Orologio - canstockphoto
Fiore - canstockphoto
Antica fiera del Sertão - www.dimusbahia.wordpress.com (Belle époche).
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